Negli ultimi decenni, i mercati finanziari hanno attraversato numerosi momenti di crisi e instabilità: dalla crisi asiatica del 1997 al fallimento della Russia nel 1998, dallo scoppio della bolla delle dot-com nel 2000 alla crisi dei mutui subprime del 2008, fino alla recente pandemia e alle tensioni geopolitiche globali. Nonostante questi eventi, la Borsa ha sempre dimostrato una straordinaria capacità di ripresa e, nel medio-lungo periodo, i rendimenti per gli investitori sono stati generalmente positivi.
Anche in questo contesto di incertezza, il recente collocamento del BTp Più, il nuovo titolo di Stato destinato ai piccoli risparmiatori, ha riscosso un forte successo. Con una raccolta di 14,91 miliardi di euro, questa emissione conferma il continuo interesse del pubblico per strumenti di investimento sicuri e garantiti dallo Stato.
Un confronto con le emissioni precedenti
Il collocamento, chiuso venerdì 16 febbraio 2024 alle 13, si è attestato circa 3 miliardi sotto il record raggiunto con il BTp Valore numero tre, ma ha superato di 3,7 miliardi l’edizione straordinaria di maggio 2024. Questa performance dimostra che, pur non battendo i livelli massimi di raccolta, il BTp Più ha consolidato il trend positivo dei titoli di Stato riservati al mercato retail.
Anche le ultime ore della sottoscrizione hanno confermato la costante partecipazione degli investitori: nell’ultimo giorno sono stati raccolti 1,1 miliardi di euro, con un valore medio del contratto pari a 32.989 euro, leggermente superiore alla media registrata finora dai BTp Valore.
Le caratteristiche del BTp Più
Il BTp Più è un titolo di Stato con durata di otto anni, ma con una particolarità che lo distingue dalle precedenti emissioni: per la prima volta, gli investitori hanno la possibilità di uscire dopo quattro anni ottenendo il rimborso integrale del capitale investito.
Per quanto riguarda i rendimenti:
- Nei primi quattro anni, il tasso di interesse sarà del 2,85%, ossia 5 punti base in più rispetto al minimo garantito inizialmente.
- Dal quinto anno in poi, il rendimento salirà al 3,7%, con un aumento di 10 punti base rispetto alle previsioni iniziali.
Questo adeguamento è stato introdotto per mantenere il cosiddetto “premio di fedeltà” (stimato intorno allo 0,15-0,16%) che incentiva gli investitori a mantenere il titolo fino alla scadenza finale.
Nei giorni precedenti la chiusura del collocamento si era ipotizzato un possibile ulteriore aumento dei rendimenti, ma la stabilizzazione dei mercati ha permesso di contenere la variazione. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha dovuto bilanciare la necessità di rendere il titolo appetibile per i risparmiatori con quella di non aumentare eccessivamente i costi per lo Stato. Il risultato è stato un rendimento medio del 3,287% lungo l’intera durata degli otto anni.
L’opzione di uscita: un vantaggio strategico per gli investitori
Un aspetto innovativo del BTp Più è l’opzione di uscita anticipata. Tra il 29 gennaio e il 16 febbraio 2029, gli investitori potranno restituire il titolo e ottenere il rimborso integrale del capitale investito, indipendentemente dalle quotazioni di mercato in quel momento.
Questa possibilità rappresenta un’importante tutela contro eventuali oscillazioni dei tassi di interesse. Se nei prossimi anni i tassi dovessero scendere – come attualmente previsto, ma con molte incognite – il valore di mercato del BTp Più potrebbe salire, rendendo meno conveniente esercitare l’opzione di uscita. Se invece i tassi dovessero rimanere stabili o aumentare, l’opzione potrebbe risultare più attraente per chi preferisce reinvestire il capitale in strumenti più redditizi.
BTp Più vs. altri titoli di Stato: quale conviene?
Per valutare la convenienza di questo strumento, è utile confrontarlo con i BTp ordinari a quattro anni, che al momento della chiusura del collocamento (16 febbraio 2024) offrivano un rendimento inferiore di circa 15 punti base rispetto al BTp Più. Questo significa che, almeno nel breve periodo, il nuovo titolo risulta più vantaggioso per i risparmiatori.
Nel lungo termine, invece, molto dipenderà dall’andamento dei tassi di interesse e dalle condizioni economiche globali. Se i tassi continueranno a scendere, come atteso, il BTp Più potrebbe mantenere un valore superiore alla pari, rendendo l’opzione di uscita meno interessante per gli investitori.
Il successo del BTp Più conferma la forte domanda per i titoli di Stato da parte dei piccoli risparmiatori, che continuano a vedere in questi strumenti un’opportunità di investimento sicura e stabile. La novità dell’opzione di uscita dopo quattro anni offre una maggiore flessibilità e rappresenta un’interessante opportunità per chi cerca un equilibrio tra rendimento e sicurezza.
Resta da vedere come evolverà il mercato nei prossimi anni e se le future emissioni di titoli di Stato continueranno a seguire questa strategia, introducendo nuove forme di flessibilità per attrarre gli investitori retail. In un contesto di incertezza economica globale, il BTp Più si presenta come una scelta prudente ma potenzialmente vantaggiosa per chi punta su un orizzonte di investimento di medio-lungo termine.