“Era de maggio-Napoli 1987-1990” è la nuova esposizione per la rassegna Materie 11 promossa da Valerio Falcone nella sua Sala delle esposizioni-outlet Cilento che si apre alle ore 18 di sabato 22 febbraio fino al 21 marzo 2025.
Protagonista della mostra è Luciano Ferrara artista di Cimitile classe 1950, che opera già dal 1964 nel campo dell’arte fotografica.
Ferrara narra da oltre 50 anni una Napoli lontana dalla retorica dei luoghi comuni. L’artista non cerca l’effetto spettacolare ma il continuo trasformarsi della città ed in particolare dei suoi quartieri più degradati. “A volte polemico, è oggi una delle voci più interessanti e libere di Napoli. L’impegno sociale, la militanza civile, l’entusiasmo e la curiosità che hanno caratterizzato i primi anni di attività sono rimasti sempre vivi e caratterizzano tutti i suoi lavori.” evidenzia Luca Sorbo
E’ dagli anni Settanta che insegue i corpi giovanili Li coglie mentre protestano tra Napoli e il mondo, tra il movimentismo di quegli anni e i “no global”, i corpi dei lavoratori, le fabbriche e i disoccupati: il suo scopo è fare “controinformazione”, sintetizzare il movimento, l’azione, la scena con la istantanea di una sola inquadratura, registrare le condizioni dell’uomo ai margini della realtà.
Ha fotografato anche i femminielli di via Toledo, del Rettifilo, della Sanità, influenzato anche dai lavori che ci ritornano nel tempo da De Simone a Patroni Griffi, fino ad Annibale Ruccello. Il suo è un gioco ironico e dissacrante che entra in dialettica con il lavoro portato avanti nei quartieri Spagnoli da Giuseppe Desiato.
“Gli occhi sfrontati in macchina, lo scatto scabro e senza artificio, la promiscuità prepotente della fotografia fonde scena e retroscena, interni ed esterni, arte e vita. Come nelle ricerche di Nan Goldin i corpi fotografati da Ferrara potrebbero uscire dalle riviste d’avanguardia degli anni Novanta I-D e The Face, potrebbero emergere dalla sensation dei Young British Artists. Eppure appartengono a un tempo lungo e ciclico, sono iscritti nel prima e nel dopo, appartengono alla storia e alla vita delle città” afferma Giovanni Fiorentino del lavoro fotografico di Ferrara.