Si è svolto questa mattina alle 11:00, presso il Centro Pastorale Carlo Acutis di Dugenta (BN), il convegno dedicato a Giovanni Palatucci, il “Questore Giusto”, in occasione dell’ottantesimo anniversario della sua morte. Un evento che ha visto la partecipazione di numerose autorità e di un pubblico attento, tra cui molti studenti dell’Istituto Comprensivo Statale “Leonardo da Vinci” di Limatola, segno tangibile dell’interesse verso una figura di grande spessore umano e civile.
Un’introduzione nel segno della sensibilizzazione
A moderare l’incontro è stata Gerarda Mirra, referente del Centro Studi G. Palatucci di Campagna (SA), ex docente e instancabile promotrice della memoria storica di Palatucci. Il sindaco di Dugenta, Clemente di Cerbo, ha aperto gli interventi ringraziandola per aver creato sensibilizzazione nella comunità locale su questa straordinaria figura. Nel suo discorso, ha sottolineato come la dignità umana sia il fondamento di una società libera e come il tema trattato sia di estrema attualità. Ha inoltre evidenziato il pericolo che minaccia la libertà individuale, anche in un contesto democratico come quello europeo, auspicando che la celebrazione odierna serva da monito per il presente e per il futuro.
Mi fa piacere vedere tanti studenti qui oggi – ha concluso – perché per loro questa è una delle prime esperienze di partecipazione alla vita sociale e democratica.
La scuola come culla della legalità e della cittadinanza attiva
Successivamente, ha preso la parola la dirigente scolastica dell’ I.C.S. “Leonardo da Vinci” Rosalia Manasseri. Dopo aver salutato i presenti, ha espresso il proprio apprezzamento per l’attivismo della docente Gerarda Mirra, che anima con grande impegno le istituzioni su tematiche di fondamentale importanza.
È a scuola che i ragazzi fanno esperienza di una società pluralistica.
ha affermato, sottolineando come la scuola debba essere un luogo di formazione alla convivenza civile.
Ha poi ricordato la Legge 92 del 2019, che prevede l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, evidenziando il ruolo fondamentale della cittadinanza attiva, della responsabilità sociale e del rispetto della legalità.
La scuola deve promuovere la cultura della legalità, che deve diventare un paradigma di giustizia e un baluardo per la salvaguardia della pace.
Infine, ha sottolineato quanto possa essere difficile per i giovani riconoscere e accettare un mondo di regole, soprattutto in un contesto in cui spesso mancano figure di riferimento che possano fungere da modelli di comportamento.
Ecco perché giornate come questa sono così preziose: ci permettono di far conoscere ed esaltare figure come quella di Palatucci, che rappresentano esempi di coraggio e integrità morale.
Ha poi concluso il suo intervento con una riflessione sulla memoria come patrimonio dell’umanità, sottolineando la responsabilità della scuola e delle famiglie nel trasmettere questi valori alle nuove generazioni.
L’impegno delle istituzioni nel ricordare Palatucci
La parola è poi passata al presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi, che ha evidenziato l’importanza di mantenere viva la memoria di figure come Palatucci per le nuove generazioni.
Ricordare il sacrificio di un uomo che ha anteposto il valore della giustizia alla propria sicurezza personale ci deve spronare a riflettere sul ruolo delle istituzioni nel promuovere una cultura della legalità e della responsabilità civile
Ha inoltre sottolineato la grande responsabilità dei docenti e delle famiglie nel trasmettere questi valori, ricordando che nel 2004 l’aula magna del Liceo Giannone di Benevento è stata intitolata a Palatucci in quanto ex studente dell’istituto.
Riconosciamo l’attività eroica di questa personalità, ma ciò che conta è il gesto, più che la figura in sé. Oggi forse il protagonista non è più l’uomo, e quindi bisogna riappropriarsi di questa memoria per ricordare la dignità di ognuno.
Riflessioni morali e il dovere della memoria
Il vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, Mons. Giuseppe Mazzafaro, ha offerto una profonda riflessione sul significato di umanità e giustizia.
Chi è il vero uomo?
ha chiesto ai presenti, per poi osservare come la “voce di Caino” sia ancora forte nel mondo contemporaneo. Ha citato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che proprio oggi si trovava a Fiume per commemorare un altro capitolo tragico della storia italiana, quello delle Foibe.
Mi piace la definizione di ‘questore giusto’, perché Palatucci ha vissuto la sua missione con la consapevolezza di essere custode di tante vite in pericolo. Noi siamo giusti quando conserviamo la nostra umanità e agiamo per difendere quella degli altri.
Palatucci e la missione delle istituzioni
La parola è poi passata al prefetto di Benevento, Raffaella Moscarella, che ha ribadito come Palatucci sia stato un uomo che non si è voltato dall’altra parte, andando oltre le prescrizioni normative del tempo per salvare chi era in pericolo. “
Questa è la vera missione delle forze di polizia
ha affermato, sottolineando che la giustizia non deve essere solo un concetto astratto, ma uno strumento per garantire la libertà e la dignità umana. Ha poi concluso:
Palatucci è un esempio al quale dobbiamo tendere
Il questore di Benevento, Giovanni Nunzio Trabunella, ha offerto invece un quadro biografico del protagonista della giornata, arricchito da una citazione dello scrittore Joseph Conrad:
L’indifferenza si attacca alla vita come la muffa si attacca alle cose.
Ha poi chiuso il suo intervento con un monito ai giovani, esortandoli alla lettura di Primo Levi perché:
Ciò che è stato potrebbe accadere di nuovo.
Approfondimenti e piantumazione dell’ulivo
A concludere la giornata, Gerarda Mirra ha guidato un approfondimento sulla figura di Palatucci, accompagnando il pubblico in un viaggio storico attraverso una serie di diapositive. Al termine del convegno, i partecipanti si sono spostati in piazza Prima Traversa via Nazionale, dove è stato piantato un ulivo e apposta una targa commemorativa, simbolo della memoria e della speranza. Successivamente, le autorità presenti sono state accompagnate a visitare il Museo della legalità e il cantiere di via Stazione per la linea alta velocità e alta capacità.
Giovanni Palatucci ci ricorda che la giustizia non è solo un dovere giuridico, ma un imperativo morale. Un messaggio che, oggi più che mai, risuona forte e chiaro.