Redattrice per un lungo periodo del quotidiano Cronache, poi redattrice di Puracultura, un magazine quindicinale che calendarizzava gli eventi culturali ed anche editore di libri di arte e di ceramica di ampio respiro.
Questo potrebbe essere in sintesi il profilo della nostra collega e amica scomparsa Claudia Bonasi.
Ma permettetemi di farne anche un ritratto etico per me che l’ho conosciuta anche come amica con una certa frequentazione. Ed è all’amica che scrivo queste righe:
È con il cuore in frantumi Claudia che ti invio ovunque tu sia, questo estremo saluto.
Ho letto oggi sui vari quotidiani che in molti hanno riconosciuto le tue qualità di giornalista militante, sempre in trincea, in prima linea, di donna coerente ed anticonformista. di editor seria e piena di rigore.
Si è vero sei stata anche tutto questo ma io, al di là di qualsiasi melensa retorica, voglio riconoscerti una qualità rara che in pochi hanno il merito di avere. E’ la tua personalissima intelligenza emotiva. Si, essere intelligenti è prerogativa di tanti ma quella emotiva consente di saper comprendere gli altri, di entrare in empatia con l’essere di fronte a noi, di vestire i panni del prossimo. E tu ci riuscivi perfettamente con la tua immensa umanità.
Come redattrice di Pura Cultura selezionavi i pezzi e con grande rispetto e gentilezza – atteggiamento in disuso – si con gentilezza estrema, trattavi i tuoi collaboratori. La vuota presunzione non ti apparteneva ma piuttosto la modestia di chi è saggio, equilibrato e sa di avere esperienza come giornalista ma non se ne fa uno stupido cimelio.
Mi hai sempre consigliato per il meglio come una sorella maggiore della cronaca e della cultura, mi hai spesso suggerito notizie senza alcuna ansia di competizione. Ansia di competizione che purtroppo vive nelle stanze e negli animi delle redazioni creando asti, rancori ed altri sentimenti negativi.
Perfino quando nella stessa redazione a cui collaboravamo entrambe, ti hanno incaricato di articoli che di solito facevo io, tu mi hai chiamato per dirmelo e per chiedermi se era il caso di scriverli. Hai privilegiato ancora una volta il rispetto, l’autenticità dell’amicizia ed invece che competizione fra noi si è instaurato un ironico e divertente scambio di ruoli che ha rafforzato il nostro rapporto invece di annullarlo.
Grazie Claudia di essere stata così unica e dico oggi ai giornalisti quelli veri, di ispirarsi ai tuoi positivi sentimenti. Si, metteteci l’intelligenza, senz’altro, la capacità scritturale ma metteteci anche il cuore: che la vostra intelligenza si ammanti di sana umanità.