È iniziata la nuova avventura di QuasiCommons sul canale YouTube di QuasiMezzogiorno, una rubrica che vuole raccontare il valore dei beni comuni, delle culture ambientali e delle strategie per prendersene cura. In questa prima puntata ho intervistato il Professor Michele Mosca, docente di Politica Economica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e responsabile scientifico del Master di I livello in “Beni Comuni e Culture Ambientali”.
La nostra conversazione è stata l’occasione per approfondire i contenuti di questo percorso di alta formazione, che da anni mira a preparare figure professionali capaci di contribuire allo sviluppo territoriale in modo sostenibile e condiviso. Come ha sottolineato lo stesso Prof. Mosca, il Master nasce dalla convinzione che la gestione dei beni comuni e la promozione delle culture ambientali non possano prescindere da un approccio interdisciplinare che coinvolga l’economia, il diritto, la progettazione, il fundraising e la sensibilizzazione delle comunità locali.
Il filo rosso che lega l’intero progetto formativo è il desiderio di creare un dialogo strutturato tra il mondo universitario e il tessuto economico e sociale: le competenze acquisite nel Master – ci racconta il Professor Mosca – aiutano i partecipanti a diventare consulenti e manager in grado di muoversi tra pubblico, privato e nonprofit, gestendo con consapevolezza i processi di riconversione ecologica e valorizzazione delle risorse comuni. È un profilo professionale sempre più richiesto, perché chiamato ad affrontare sfide complesse come la crisi ambientale, la scarsità di risorse, la tutela della biodiversità e l’equità sociale.
Durante l’intervista, il Prof. Mosca ha spiegato come il Master, ormai giunto alla decima edizione, abbia saputo adeguarsi ai mutamenti economici e sociali degli ultimi anni, aggiornando di continuo i contenuti delle lezioni e sperimentando modalità di didattica innovative. Non si tratta soltanto di lezioni frontali, ma di laboratori partecipati, esperienze outdoor e momenti di confronto con esperti e professionisti: un mix di teoria e pratica che rafforza la preparazione e incentiva una visione d’insieme delle problematiche legate alla sostenibilità.
Ampio spazio è stato dedicato anche a una riflessione più ampia sul tema dei beni comuni. Il professor Mosca ha insistito sulla necessità di garantire un accesso condiviso alle risorse fondamentali – siano esse naturali, culturali o sociali – perché i benefici che ne derivano possano ricadere su tutti, senza escludere nessuno. È qui che la dimensione “comune” fa la differenza, contrapponendosi ai rischi di sfruttamento eccessivo e di marginalizzazione, e mostrando come lo sviluppo territoriale possa essere tanto più efficace quanto più riesce a tenere insieme benessere collettivo, rispetto dell’ambiente e tutela dei diritti.
Uno degli aspetti che colpisce di più è la possibilità di formazione per persone provenienti da percorsi diversi. Il Master, infatti, è pensato per laureati sia di primo che di secondo livello, ma anche per professionisti e tecnici che vogliano ampliare la propria prospettiva, arricchendo la conoscenza di strumenti utili alla gestione e alla tutela dei beni comuni e all’attuazione di politiche ambientali sostenibili. Da qui la vocazione del corso a creare uno spazio di incontro tra saperi, discipline e approcci, in cui si impari a ragionare su questioni complesse e a individuare soluzioni innovative.
Nella parte finale della nostra chiacchierata, il Professore ha voluto ribadire le ragioni per cui vale la pena iscriversi a questo Master, sottolineando il valore di un percorso che, oltre a fornire competenze pratiche e teoriche di alto livello, vuole formare persone capaci di incidere positivamente nella società. Il suo invito è a diventare “agenti di cambiamento” nel proprio contesto di vita e di lavoro, facendo leva su strumenti metodologici e progettuali che rendano possibili nuove forme di economia “green” e circolare.
Per saperne di più e ascoltare nel dettaglio il contributo del professor Michele Mosca, vi invito a vedere la prima puntata di QuasiCommons sul nostro canale YouTube. Credo che i temi affrontati – dalla gestione condivisa delle risorse naturali alla rigenerazione ambientale, passando per la co-progettazione delle politiche locali e le prospettive di partnership pubblico-privato – siano di grande rilevanza per tutti coloro che hanno a cuore il benessere delle nostre comunità.
Con questo primo episodio si apre dunque un percorso di approfondimento che continuerà a dar voce a esperti, ricercatori e operatori attivi sul fronte dei beni comuni e delle culture ambientali, nella convinzione che per rispondere alle sfide globali del nostro tempo servano conoscenze, competenze e spirito di collaborazione. Vi do appuntamento ai prossimi episodi di QuasiCommons: restate connessi per scoprire altri progetti, iniziative e testimonianze che alimentano questa visione di futuro sostenibile e inclusivo.