Nella puntata d’apertura della Seconda Stagione della rubrica QuasInterviste, il team della Redazione giornalistica di Quasimezzogiorno, composto da Alberto Cicatelli, Nicola Ciervo, Luca De Franciscis e Daniele Orilia, ha ospitato in esclusiva il prof. Romano Prodi, figura di spicco della politica italiana ed europea.
L’intervista, densa di contenuti e riflessioni, ha permesso agli spettatori di ascoltare la visione di uno dei protagonisti della scena internazionale contemporanea. L’ex Presidente del Consiglio italiano ed ex Presidente della Commissione Europea ha affrontato con lucidità temi cruciali che spaziano dalla geopolitica alle sfide italiane, senza tralasciare una riflessione personale sulla speranza e sul ruolo dei giovani nella società .
Il dovere della speranza: il libro e il messaggio ai lettori
Il Professore ha aperto l’intervista parlando del suo ultimo libro, “Il dovere della speranza”, un titolo che racchiude un significato profondo. “L’idea nasce dalla necessità di non cedere al pessimismo. Viviamo in un tempo di incertezze, ma la speranza è un dovere morale, soprattutto verso le nuove generazioni. Con questo libro, spero di trasmettere la responsabilità di costruire un futuro migliore,” ha spiegato Prodi.
Geopolitica e scenari globali
Entrando nel merito delle tensioni internazionali, l’ex Presidente della Commissione Europea ha affrontato temi spinosi come la caduta di Damasco e la fuga di Assad. “Oggi paghiamo il prezzo di scelte sbagliate, di dialoghi mancati. La frase di Jacques Chirac, ‘Romano, o parli con me, o parli con Assad’, riflette la difficoltĂ nel bilanciare realpolitik e principi morali,” ha raccontato il Professore, evidenziando quanto pesino, ancora oggi, gli errori compiuti nella gestione delle crisi mediorientali.
Il ruolo dell’Europa: dalla politica estera all’unione militare
Sul fronte europeo, Prodi ha risposto con chiarezza alle critiche sull’incapacità dell’Unione Europea di agire in modo coeso: “L’Europa ha bisogno di un esercito comune e di una politica estera condivisa. Solo così possiamo far sentire la nostra voce e giocare un ruolo da protagonisti nel panorama globale.” Ha poi riflettuto sul rischio marginalità dell’Europa rispetto a superpotenze come Cina e Stati Uniti: “O uniamo le forze, o restiamo irrilevanti.”
Su Putin, definito nel libro “pericoloso, ma non pazzo”, Prodi ha ribadito l’importanza del dialogo con i leader avversari: “Parlare non significa cedere, ma cercare soluzioni.”
La crisi tedesca e le implicazioni per l’Europa
La Germania è al centro di preoccupazioni economiche e industriali. Prodi ha sottolineato come la crisi tedesca possa avere ripercussioni su tutta l’Unione Europea: “Se la Germania crolla, ne soffre l’intero sistema europeo. Serve un piano industriale condiviso per affrontare il rischio della deindustrializzazione e rilanciare la competitività del continente.”
Italia e rivoluzione tecnologica
Un tema caldo dell’intervista è stata la trasformazione tecnologica che l’industria italiana sta vivendo. Secondo Prodi, mancano dibattito e strategie adeguate: “Governo e imprenditori devono agire con decisione. Investire in ricerca, formazione e innovazione è l’unica via per evitare il declino del nostro settore manifatturiero.” Un monito chiaro e urgente rivolto alla politica italiana.
I giovani e il futuro: un appello alla speranza
In chiusura, il Professore ha voluto lanciare un messaggio ai giovani: “Le nuove generazioni hanno il compito di cambiare le cose. Hanno energia, competenze e un mondo interconnesso a disposizione. A loro dico: siate protagonisti, non spettatori.”
Riflessioni personali: lezioni dal passato
Guardando al passato della sua carriera, Prodi ha concluso con un consiglio ai giovani che vogliono impegnarsi per il bene comune: “La politica è fatta di passione e responsabilità . Ogni decisione deve servire il bene della collettività . Questa è la lezione più grande che posso offrire.”
La nuova stagione di QuasInterviste
L’intervista esclusiva al prof. Prodi segna un inizio promettente per la Seconda Stagione della rubrica QuasInterviste, spazio ormai consolidato per approfondimenti, dialoghi e incontri con protagonisti della politica, della cultura e dell’economia. Grazie al lavoro sinergico della Redazione Quasimezzogiorno, il format si conferma un punto di riferimento per chi desidera comprendere più a fondo le dinamiche che muovono il nostro tempo.