Viviamo nell’era dell’immagine, dove regna l’apparire a discapito dell’essere. I social media plasmano corpi perfetti con filtri e ritocchi, offrendo a chi guarda un ideale che non esiste. Questo inseguimento incessante ci costringe a misurare il valore di noi stessi attraverso occhi estranei, attraverso numeri vuoti: i like, i follower, le condivisioni. Ma questa perfezione, non solo distrugge il nostro benessere mentale, alimentando un’insaziabile insicurezza, ma può sfociare in tragedie reali, dove la vita si spegne nel vano tentativo di inseguire un sogno irraggiungibile.
Numeri e dati: un mercato in forte crescita
Negli ultimi anni, il settore della chirurgia estetica ha registrato una crescita significativa. Secondo l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS), nel 2023 sono state eseguite quasi 35 milioni di procedure estetiche a livello mondiale, con un incremento del 3,4% rispetto all’anno precedente.
In Italia, i dati ISAPS indicano che nel 2022 sono state effettuate circa 747.391 procedure estetiche, di cui 262.556 interventi chirurgici.
Le procedure più richieste includono: Liposuzione, Aumento del seno (mastoplastica additiva), Chirurgia delle palpebre (blefaroplastica), Rinoplastica.
Per quanto riguarda le procedure non chirurgiche, le più popolari sono: Iniezioni di tossina botulinica, Trattamenti con acido ialuronico, Depilazione.
L’influenza dei social media è un fattore chiave in questa crescita. Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology ha rilevato che l’uso frequente di piattaforme basate sull’immagine, come Instagram e Snapchat, è associato a sintomi di dismorfia corporea nei giovani.
La tragedia di Margaret Spada: un sogno infranto
Margaret Spada, appena ventidue anni, era bella, piena di vita e di sogni. Ma dietro uno di quei sogni si celava l’inferno, pronto a strapparle tutto ciò che aveva. L’occasione si era presentata in una clinica di Roma, trovata attraverso TikTok. Prima dell’intervento, promesse e parole rassicuranti.
La somministrazione di un anestetico ha aperto le porte alla tragedia: un soffio di vita si è spezzato. Un malore improvviso. Trasportata d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio, Margaret ha combattuto per tre giorni, ma alla fine la morte ha preso il sopravvento. Dalle indagini è emerso che mancavano le autorizzazioni, i protocolli medici, la sicurezza. Non c’erano tracce di una cartella clinica, né di un consenso informato. I due medici sono ora indagati per omicidio colposo, e la struttura è stata posta sotto sequestro.
Margaret, come tanti giovani, era una ragazza piena di vita e di progetti futuri. Il suo sogno è stato infranto, ma il prezzo pagato è stato reale, troppo reale.
Un invito alla consapevolezza
La chirurgia estetica, se eseguita da professionisti qualificati, può davvero migliorare la qualità della vita, ma è fondamentale affrontarla con consapevolezza. Prima di sottoporsi a qualsiasi intervento, è essenziale verificare le credenziali del chirurgo, assicurandosi che sia iscritto all’Ordine dei Medici e che disponga di tutte le autorizzazioni necessarie, oltre a una polizza assicurativa professionale che copra eventuali rischi. Inoltre, è importante scegliere cliniche che rispettino elevati standard di sicurezza, evitando centri che offrono prezzi troppo bassi, spesso a scapito delle norme basilari di protezione. Infine, è cruciale avere aspettative realistiche. Consultare esperti permette di comprendere appieno i limiti e i rischi degli interventi, evitando delusioni o sorprese dopo l’operazione. L’approccio consapevole è la chiave per una scelta sicura e informata.
Il confine tra miglioramento e ossessione
Con il presente articolo, non intendiamo demonizzare la chirurgia estetica, una disciplina che, nelle mani di professionisti competenti, può migliorare la qualità della vita. Il nostro obiettivo è mettere in guardia contro scelte avventate e basate su illusioni. Ogni intervento comporta dei rischi, e affidarsi a strutture inadeguate, prive di tecnologie o protocolli per affrontare emergenze, significa mettere in pericolo la propria vita.
I social media hanno costruito un mondo di bellezza illusoria. La verità, però, è che questi standard di bellezza non sono solo irraggiungibili: sono una truffa emotiva, un inganno che porta molte persone a inseguire una perfezione che non esiste. La bellezza autentica non è nei filtri di uno schermo, né nella simmetria perfetta di un volto. È nell’accettazione delle proprie imperfezioni, nella consapevolezza che la vera armonia si trova nell’equilibrio tra ciò che siamo dentro e fuori.