Insidiosa trasferta calabrese del campionato di Lega BKT 2024/25 per la Salernitana di misterMartusciello domenica 3 Novembre alle ore 15.00
I granata sono di scena a Cosenza allo stadio San Vito-Gigi Marulla (24.200 spettatori- Via degli Stadi ) per una sfida davvero infuocata e combattuta.
L’avvocato gastronomico Andrea Criscuolo, prima di andare a tifare per la nostra squadra, Vi consiglia di gustare le bonta’ enogastronomiche del territoriodi Cosenza
Antipasto locale
- Paccheri con nduja olive e pomodoro fresco
- Pappardelle ai “rosini”
- Porchetta in portafoglio
- Caciocavallo alla piastra
- Baccalà arrostito
- Dolce della casa
- Vino locale docg
PRODOTTI TIPICI DELLA ZONA
La cucina cosentina è molto varia e risente dell’influenza della Sila, con i suoi prodotti prevalentemente di terra, in particolare funghi, verdure, carne, cereali e – in parte – pesce, anche se, naturalmente, è più presente nella costa e meno all’interno. Su tutti spicca il baccalà alla cosentina, preparato con patate, olive nere, peperoni, salsa di pomodoro, alloro, prezzemolo, sale e pepe oppure le alici “schiattate”. Del resto Cosenza è una città dalla tradizione culinaria contadino-montanara.
Molti dei piatti locali, infatti, vedono come protagonisti i funghi Rosito della Sila, che rappresentano la qualità più rinomata della provincia, dove vengono raccolti tra settembre e novembre. I funghi locali sono assolutamente da provare con la pasta fresca, vera regina delle cucina locale, preparata in tanti modi diversi; in particolare non si può perdere un piatto di pasta e patate ara tijeddra (o alla tiella, ovvero pasta con le patate e peperoni), i rigatoni alla Giancaleone (pasta con pomodoro, scamorza affumicata e prosciutto cotto affumicato o pancetta affumicata), i fusilli con broccoli di rapa e salsicce, tagliatelle e ceci(chiamate comunemente “lagane e ceci”), oppure la caratteristica pasta col ferro, come gli scialatielli, fatta a mano e prodotta con farina di grano duro, acqua e sale, che ha una forma allungata e scomposta dovuta all’utilizzo del casalingo ferretto.Facendo un’esplorazione tra gli ortaggi della cucina cosentina, troviamo il broccolo ramoso verde calabrese o broccolo di rapa tipico della provincia cosentina, presentato con salsiccia (il piatto prende il nome di vruacculi i rapa e sazizza). Altro elemento fondamentale della cucina tipica di Cosenza è la cicoria selvativa di Calabria, con la quale vengono preparati ottimi contorni, da condire sempre con il raffinato dell’olio calabrese D.O.P. dal sapore leggero e odore fruttato leggero.
Tra i secondi piatti provate le costolette d’agnello alla cosentina (preparate con olio, cipolla, pomodori, peperoni e le olive verdi) o lemazzacorde alla cosentina preparate con le interiora dell’agnello e condite con aglio, peperoncino rosso piccante, pomodori pelati, basilico e origano.E arriviamo, in conclusione, ai dolci con dei piatti forti e rinomati: partiamo dai cuddrurieddri , ciambelle salate preparate per la ricorrenza dell’Immacolata e per il periodo natalizio, i turdiddri (anche chiamate turdilli) che altro non è che uno gnocco dolce e fritto, a base di anice e ricoperto di miele o di miele di fichi e glassa di zucchero, la Pitta ‘mpigliata che è anche questo un dolce tipico natalizio, le Scaliddre o le Chinuliddre, anche questo un particolare dolce fritto.
CLIMA E TERRITORIO
La temperatura, non solo in campo, sarà insolitamente mite : previsti 22 gradi
Cosenza è una delle città più importanti dell’intera Calabria, regione dalle antiche tradizioni e ricca di storia, che ha ospitato nel suo incantevole territorio tanti popoli, che in un susseguirsi quasi frenetico, hanno reso questa terra unica, arricchendola in modo incredibile.
La storia antica ha lasciato spazio alla modernità, gli antichi monumenti, in modo armonioso, si fondono con tutto quello che l’architettura moderna ha creato, creando un connubio perfetto tra passato e presente.
La città antica e la città nuova: due facce di una stessa meravigliosa medaglia.
La storia di questa città si perde nella notte dei tempi: tanti popoli sono da qui passati, lasciando tracce indelebili della loro cultura che, come in un susseguirsi perfetto (quasi come se fosse stato studiato a tavolino) di valori, hanno reso questa terra unica e ricca.
Cosenza, capoluogo di provincia della Calabria, si adagia nella Valle del Crati, in una cornice di colli e di monti: proprio dove questo fiume confluisce nel Busento, che divide la parte antica da quella moderna.
La città fu fondata in epoca remota dal popolo dei Bruzi, di cui divenne la principale città. Poi prese così il nome di Cosentia sotto il dominio Romano, che ne fecero un florido ed importante centro.
Oggi Cosenza si presenta come una città dalla duplice faccia: una parte antica ed una parte moderna. Due facce di una stessa medaglia dal grandissimo valore.
La parte antica si trova ai piedi del Monte Pancrazio, ed è proprio da qui che iniziamo il nostro giro turistico della città. Saliamo per il Corso Telesio, principale arteria della città vecchia.
Una strada stretta, tortuosa e trafficata, che sbocca nella Piazza del Duomo dove si eleva la Cattedrale.
Procedendo poi per il Corso Telesio, usciamo nella vasta Piazza XV Marzo dove sorge il Monumento agli eroi cosentini fucilati nel 1844.
In questa Piazza, inoltre, troviamo il Palazzo dell’Accademia Cosentina, la Biblioteca Civica, il Teatro Comunale, il Palazzo della Prefettura ed il Museo Civico con armi statue ceramiche e suppellettili. Dietro la Piazza XV Marzo si estendono i giardini della Villa Comunale.
Andiamo ora in Corso Vittorio Emanuele fino alla sommità del Monte Pancrazio dove giganteggia ilCastello arabo-normanno restaurato da Federico II. Il Castello Svevo, sorto come fortezza, svetta sul panoramico colle.
Rientriamo nella città nuova e incontriamo tre piazze: la Piazza Tommaso Campanella con la Chiesa di San Domenico, la Piazza XX Settembre con il Monumento a Bernardino Telesio e la Piazza della Vittoria con il Monumento ai Caduti della Grande Guerra.
Ma, come detto più volte in precedenza, Cosenza è una città ricca di storia, cultura e tradizioni.
Quindi, tra le cose da vedere e, quindi, da non perdere assolutamente, vi sono anche le botteghe storiche della città, le quali sono state oggetto di un’opera di rivalorizzazione,
Questo non solo per rendere vivo più che mai il bellissimo centro storico, ma per impedire al tempo di cancellare quelle che sono le tradizioni più belle e importanti di Cosenza, che per molto tempo è stata una delle città italiane più famose proprio per l’artigianato.
Satolli ma pienamente soddisfati corriamo poi allo stadio a gridare SEMPRE COMUNQUE ED OVUNQUE FORZA SALERNITANA