Non una mera, neutra documentazione fotografica ma una empatica, appassionata  immersione nello spirito di una popolazione che vive con dignità la sua estrema condizione. Così può definirsi la mostra di Jacopo Naddeo in corso fino al 17 novembre al Museo Frac di Baronissi.
Lui stesso racconta come la sua prima esperienza in quel paese risalga” al 2014 quando vi ho trascorso un mese come volontario. Nel 2022 sono tornato per documentare il lavoro di una missione umanitaria e, dopo questa seconda esperienza, ho sentito la necessità di fare qualcosa di concreto per queste persone attraverso le mie fotografie. Una volta rientrato in Italia, ho realizzato un calendario che ho distribuito in cambio di una piccola donazione. In soli due mesi, sono riuscito a vendere 184 calendari, raccogliendo 1.820 euro.
Questi fondi sono stati interamente destinati al progetto “Riso per un Sorriso”, che prevede l’acquisto di sacchi di riso da donare agli anziani e alle famiglie più bisognose dei villaggi nella provincia di Koupéla durante il periodo natalizio. Nel mese di Novembre 2023, sono tornato in Burkina Faso, collaborando con l’associazione Progetto Famiglia Cooperazione, che opera da oltre venti anni con un occhio attento alla realtà del territorio. Sono stato ospite dell’Oasi Santa Teresa, all’interno del Centro Giovanni Paolo II a Koupéla, un piccolo centro a circa 160 km dalla capitale. Insieme all’associazione, abbiamo identificato le famiglie di anziani e disabili in maggiore difficoltà a cui destinare il riso”.
L’arte grazie all’obiettivo di Jacopo diviene impegno, presa di coscienza e di conoscenza, sguardo su una attualità dolente con un linguaggio fotografico di grande spessore sia tecnico che artistico. Uno guardo che per il curatore Massimo Bignardi “al di là della visione, pone come essenza l’idea di visibilità , ovvero la possibilità di dare all’immagine un valore effettivamente estetico. Non si tratta di un valore formale, quanto di una qualità estetica che coglie l’anima, il profondo sentimento che ci fa partecipi della necessità d’umanità e che oggi è stato dimenticato.
Il book, nato nel 2022 in occasione di un viaggio come volontario, ha interessato alcuni villaggi nella provincia di Koupéla in Burkina Faso: Jacopo ha fotografato villaggi, nuclei familiari, un’esistenza calata nella sua drammatica realtà . Il segnale di speranza proveniva e proviene dalle trivelle al lavoro per scavare pozzi, al fine di trovare acqua, elemento essenziale della vita.
Il book fotografico, cioè migliaia di file, ha offerto l’opportunità di tradursi in un calendario che racconta il viaggio e la realtà che lo sguardo ha incontrato… L’arte, quindi, come espressione di una nuova capacità di costruzione dell’essere, cioè che dà vita ad una «coscienza che sorge – rispolverando il pensiero di Marx – soltanto dal bisogno, dalla necessità di rapporto con altri uomini». Il ricavato della vendita dei calendari ha permesso di acquistare sacchi di riso che hanno strappato un sorriso ai bambini, ai vecchi, all’intera popolazione.