In corso fino al 10 novembre 2024 alla Pinacoteca provinciale di Salerno la mostra ”Giacomo Leopardi. L’avventura dell’immaginazione. Maestri, Città e Amori del poeta dell’Infinito”
La Provincia di Salerno la ospita in un luogo d’arte denso di storia come la pinacoteca di via Mercanti che ben si presta alla grandezza del poeta dello Zibaldone e delle Operette morali. Si è cercato di darne un profilo il più esaustivo possibile di uno scrittore che ha impresso una traccia indelebile nella letteratura italiana e per le generazioni successive.
“La mostra – ha detto nella giornata inaugurale Francesco Morra consigliere delegato alla cultura – è un’occasione unica e preziosa per riscoprire uno dei principali poeti e intellettuali italiani, attraverso materiali inediti e un percorso, accuratamente studiato, che consentirà ad appassionati e semplici curiosi, di approcciarsi a Giacomo Leopardi con uno sguardo completamente diverso.”
L’itinerario espositivo
Il curatore architetto Fasanaro ha inteso promuovere e valorizzare un importante corpus di documenti da lui reperiti sul mercato internazionale librario esponendo  edizioni originali a stampa di opere e di saggi usciti nell’arco di due secoli.
Il criterio è essenzialmente cronologico :si inizia da Recanati, per poi approdare a Roma, Milano, Bologna, Pisa, Firenze e Napoli, città di meeting fondamentali ma anche ispiratori della sua produzione letteraria. Sfilano 90 pannelli con importanti reperti originali tra cui lettere inedite di Paolina Leopardi, del cugino letterato Francesco Cassi, dell’editore Antonio Fortunato Stella, Pietro Giordani, Giovan Pietro Vieusseux, Francesca Targioni Tozzetti detta Fanny, Antonio Ranieri affiancati da una varia iconografia di dipinti e di stampe che descrivono luoghi, personaggi e momenti dell’Italia preunitaria dell’ottocento.
Una parte della esposizione documenta il legame di Leopardi con gli intellettuali stranieri del tempo: Johann Wolfgang Goethe, Madame de Staël, François-Auguste-René Chateaubriand, George Gordon Noel Byron, Alfred Louis Charles de Musset e Charles-Augustin Sainte- Beuve, Charlotte Bonaparte, Gabriel Rudolf Ludwig von Sinner.
C’è anche una rarità come la maschera funebre in gesso, dipinto di inizi novecento che rende visibile il viso autentico del poeta dell’infinito. Il percorso può dirsi una biografia spirituale che comunica emozioni forti al fruitore lungo le stanze di quella che fu la dimora della nobile famiglia Pinto.