«Un luogo non è mai solo quel luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati».
La frase è estratta dal libro Viaggi e altri viaggi di Antonio Tabucchi e incarna alla perfezione il sentimento che, in qualità di socia e dal 2017, mi lega alla Fondazione Gerardino Romano, realtà culturale che da oltre vent’anni opera sul territorio della Valle Telesina.
Costituita nel 2002, grazie allo spirito di iniziativa del Prof. Felice Casucci, l’associazione raccoglie il lascito morale di Gerardino Romano (Don Gerardo ancora oggi per coloro che lo ricordano), sindaco della città di Telese dal 1952 al 1980, persona che ha sentito come dovere la partecipazione alla vita pubblica, luogo e strumento per migliorare la società e la memoria civile dei propri concittadini.
In una lettera aperta dedicata all’adorato avo, il fondatore lo descrive così: «Mio nonno, Gerardino Romano, era un artista naturale, un uomo che faceva della propria vita una forma d’arte; mi ha insegnato ad avere il coraggio variopinto delle azioni, a credere tenacemente nel conforto degli altri, a sentire la perfezione muta dell’esistenza come la piena di un fiume che sazia, anche quando distrugge, un equilibrio totale, imprescindibile per la felicità. E mi ha detto di fare cose che tendono alla luce, pur se non la incontreranno mai».
Un insegnamento che ancora oggi permea ogni azione dell’Ente, che non persegue finalità di lucro e opera per:
– attuare, sostenere e diffondere iniziative socio-culturali per la valorizzazione della funzione sociale delle arti in generale;
– contribuire all’integrazione tra i linguaggi artistici e i bisogni sociali;
– promuovere ed organizzare eventi, incontri, dibattiti, percorsi formativi al fine di garantire in ogni contesto la piena tutela dei valori della persona umana;
– favorire iniziative umanitarie indirizzate al recupero dei valori della legalità e della giustizia;
– avviare proposte tese al riconoscimento e alla rivalutazione delle aree interne e locali.
Iscritta al RUNTS dal 2022, sezione Altri Enti del Terzo Settore, già registrata con D.G. 12 U.O.D. 05 del 30/07/2015 all’Albo delle Istituzioni, Associazioni e Fondazioni che svolgono attività culturali di preminente interesse regionale – L. R. 7/2003 art. 6 – e nel Registro delle Persone Giuridiche al n. 207 nel 2003, in linea con gli scopi statutari, la Fondazione propone:
– I Mercoledì Culturali. È il progetto pilota, nato nel febbraio 2007, con cicli di incontri settimanali, il mercoledì, appunto. Rassegna che si propone come un invito all’ascolto e alla lettura di testi di narrativa, di saggistica e su argomenti d’attualità. L’iniziativa da sempre mira a rivendicare il grande valore educativo della parola letteraria;
– cicli di seminari su diritto e letteratura;
– convegni in materia sanitaria;
– lectio magistralis di ospiti illustri;
– borse di studio.
Nell’ambito dei festival culturali con finalità di promozione territoriale, cito la kermesse Festina Lente Telesia, rassegna dedicata alla poesia in musica (in chiave jazz, classica e popolare). Tre le edizioni realizzate, ciascuna con una sua matrice, rispettivamente nel:
– 2014, Terra e cielo;
– 2015, Origini;
– 2016, Manifestarsi.
Nel solco lirico, la Fondazione ha bandito anche concorsi nazionali quali:
– il Premio di Poesia Gerardino Romano, edizioni 2006, 2007, 2008;
– il Premio Nazionale di Poesia Marco Di Meola, con cadenza annuale dal 2019 e con il patrocinio morale del Comune di Cerreto Sannita (BN), concorso gratuito intitolato alla memoria di un giovane poeta cerretese di talento, scomparso tragicamente nel 2012 all’età di 28 anni. La volontà è di favorire la poesia quale strumento di conoscenza, di educazione alla bellezza, di comunicazione che si apre alla terra d’origine e la valorizza interpretandola attraverso il linguaggio dell’arte poetica. Tra le iniziative che annualmente la Fondazione promuove, il Premio rientra tra quelle che maggiormente esprimono vicinanza al territorio e una ben delineata identità culturale.
Il bando ha sempre registrato, nelle edizioni sino ad oggi proposte, una massiva partecipazione di iscritti, provenienti sia da tutta Italia che dall’estero, con un mimino di trecento ad un massimo di cinquecento adesioni. Come da regolamento, ai primi classificati viene riconosciuto un premio in denaro; per tutti gli aderenti sono previste segnalazioni di merito per autori e/o opere di particolare rilievo. Testimonianza del grande successo popolare è stata la pubblicazione dell’antologia poetica L’arte sottile dell’elusione, foto-racconto della prima cerimonia di premiazione, stampato dalla casa editrice sannita RPlibri.
La sesta edizione 2024 è già stata pianificata e sarà realizzata entro la fine dell’anno in corso, con cerimonia di premiazione che si terrà entro i primi sei mesi del 2025.
La Fondazione possiede anche una propria biblioteca, istituita nel 2010, specializzata prevalentemente in materie giuridiche e letterarie. Il patrimonio librario si incrementa e si rinnova ogni anno con testi di diritto, economia, filosofia, collane di opere principali della letteratura classica e moderna. Dal 2017 fa parte del Polo SBN Campania. I volumi possono essere consultati esclusivamente presso la sede e non è possibile richiedere nessuna forma di prestito.
L’edificio è ubicato in Piazzetta Gerardino Romano 15, 82037 Telese Terme (Bn).
I canali web e social per essere sempre aggiornati sugli eventi FGR (o per visionarli) sono: sito web istituzionale (qui il message box per essere inseriti nella mailing list), Facebook, Instagram, YouTube.
Chi lo desidera, può destinare il 5×1000 alla Fondazione Gerardino Romano ETS per sostenerla nelle proposte e servizi culturali.
Un prezioso contributo che permette alla Fondazione di continuare a realizzare progetti che favoriscono le arti visive, la letteratura, la poesia, la musica, il teatro, il cinema ed eventi legati alla storia, alle tradizioni e alla conoscenza del proprio territorio.
Un intervento di animazione culturale, quello proposto da tempo dalla Fondazione Gerardino Romano, che contribuisce all’affermazione e alla valorizzazione del cosiddetto senso di appartenenza, ossia di quel sentimento che permette ai tutti gli associati di sentirsi a casa ed esser, in una sola parola, una comunità di cura.
Come sosteneva Cesare Zavattini, «cultura significa creazione di vita».