Leonida Brancato era stato un penalista di successo. Lo chiamavano “il re del cavillo” per il suo carattere spigoloso anche fuori dall’aula del tribunale. Quando va in pensione nel foro si brinda alla liberazione da una persona anche capace, ma egocentrica e accentratrice che ha sempre teso, con la sua figura invadente e mai sazia di presenze, a scavalcare gli altri.
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