L’art. 16 del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, ha istituito un contributo sotto forma di credito d’imposta a favore delle imprese per l’acquisizione di beni strumentali da destinare a strutture produttive (giĂ esistenti o di nuova costruzione) nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica, che ricomprende le regioni di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo. Il credito è commisurato all’ammontare degli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024 nel limite massimo di 100 milioni di euro. Non sono agevolabili i progetti di investimento il cui costo complessivo sia di importo inferiore a 200.000 euro. Per ciascun progetto d’investimento non piĂą del 50% dovrĂ riguardare opere murarie.
Il credito, utilizzabile esclusivamente in compensazione è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio.
In base all’art. 7, comma 14, del decreto attuativo, ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall’impresa devono risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.
La trasmissione telematica avveniva utilizzando il software “ZES UNICA”, disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it dal 12 giugno 2024 al 12 luglio 2024, direttamente dal beneficiario oppure avvalendosi di un soggetto incaricato della trasmissione delle dichiarazioni.
A seguito della presentazione della comunicazione veniva rilasciata una ricevuta che ne attestava la presa in carico, ovvero lo scarto a seguito dei controlli formali dei dati in essa contenuti. Nello stesso intervallo temporale i soggetti interessati potevano inviare una nuova comunicazione, in sostituzione della precedentemente. L’ultima comunicazione validamente trasmessa sostituisce tutte quelle precedentemente inviate.
Con le stesse modalità , i soggetti che avevano validamente presentato la comunicazione e successivamente realizzato investimenti per un ammontare inferiore a quello ivi indicato, possono comunicare all’Agenzia delle entrate, dal 3 febbraio 2025 al 14 marzo 2025, l’ammontare effettivo degli investimenti realizzati e il relativo credito d’imposta maturato.
I soggetti che hanno validamente presentato la comunicazione possono presentare la comunicazione integrativa a partire dal 31 luglio 2024 ed entro il 17 gennaio 2025, per indicare gli investimenti: realizzati successivamente all’invio della comunicazione ed entro il 15 novembre 2024 e, comunque, prima dell’invio della comunicazione integrativa, per i quali, nel medesimo periodo, sono state ricevute le relative fatture elettroniche ed è stata rilasciata la certificazione; realizzati entro la data di invio della comunicazione, per i quali successivamente sono state ricevute le relative fatture elettroniche e/o è stata rilasciata la certificazione.
L’Agenzia delle Entrate ha di recente fissato la % di credito d’imposta relativo alla ZES Unica, spettante per i beneficiari.
Con la risoluzione n. 39 del 22 Luglio viene anche istituito il codice tributo relativo a questo credito d’imposta: codice 7034, denominato: “credito d’imposta investimenti ZES Unica – articolo 16, del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124.”
La percentuale suddetta (udite, udite) è pari al 17,6668 per cento (?)
L’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti in base alle comunicazioni validamente presentate dal 12 giugno 2024 al 12 luglio 2024 è risultato pari a 9.452.741.120 di euro, a fronte di 1.670.000.000 di euro di risorse disponibili che costituivano il limite di spesa.
Pertanto, 1.670 milioni di euro / 9.453 (c.a.) milioni di euro è pari proprio al 17.6668 per cento!
A parere mio, lo sviluppo delle aree (interne) del Sud non può prescindere da una vasta politica d’investimento pubblico finalizzata alla costruzione e al miglioramento delle infrastrutture locali: strade, ponti, collegamenti ferroviari, diffusione capillare delle tecnologie di trasmissione dei dati: Adsl e Fibra ottica.
Di “cattedrali nel deserto” il mezzogiorno d’Italia è pieno!
Una decina di capannoni industriali, sorti in zone di campagna dove è difficile l’accesso e la linea telefonica ancor oggi è costituita dalla tecnologia Isdn, non possono certo trasformare quei luoghi in Zone industriali!
Meglio sarebbe far confluire queste risorse su pochi ma efficienti investimenti pubblici, a vantaggio di tutti gli operatori economici.
Solo così facendo si poteva sperare di competere con le aziende del Centro-Nord Italia. e forse anche europee.
Aver allargato a dismisura la platea dei potenziali beneficiari, attraverso la ZES Unica per il mezzogiorno, ha prodotto il seguente risultato: un’azienda della Campania, a fronte di investimenti per un milione di euro, riceverà (se tutto va bene) un credito d’imposta di appena, è bene ricordare che in origine si parlava del 50 / 60 per cento, 176.668 euro!?
Del resto si sa: «Sparte ricchezza e addeventa puvertà !»