Traggo spunto dalla frase riportata sulla shopper che accompagna l’acquisto di questo romanzo a fumetti (edito per la prima volta dalla Sinnos nel 2013) per introdurre la storia di quindici donne, quindici cattive ragazze che hanno lasciato un segno indelebile – in periodi storici e luoghi diversi – nel campo della scrittura, delle scienze, del cinema, del canto, dell’arte, dello sport, della società civile.
Anticonformiste, indomite, rivoluzionarie e indipendenti, ogni protagonista narrata da Assia Petricelli e illustrata da Sergio Riccardi è un inno alla libertà di essere donne che non hanno voluto nascondere le proprie passioni, le proprie idee o i propri orientamenti sessuali. Hanno lottato per la verità, per i propri diritti e per quelli dei più deboli, senza piegarsi alle convenzioni o alle tendenze del momento.
Come scritto da Cecilia D’Elia nella presentazione alla prima edizione, «Fingersi diverse, […] per poter seguire i propri desideri. Non deve essere stato semplice, ma la voglia di giustizia o semplicemente di vivere è stato più forte dei pregiudizi. […] Probabilmente nessuna di queste donne si pensava eccezionale, ma tutte erano determinate. Così, vivendo la loro vita hanno aperto strade nuove o mandato in frantumi tradizioni secolari […]. E ci sono stati uomini che non hanno avuto timore di amarle, queste donne libere e per alcuni un po’ stravaganti. E probabilmente sono stati uomini felici, perché si sa, se non hai paura, la libertà è contagiosa».
Una graphic novel che stimola la conoscenza di ritratti femminili (più o meno noti) attraverso il piacere della lettura e, al contempo, divulga contenuti autentici e moderni, riportando alla memoria determinati percorsi storici per le ambientazioni di ogni singola vicenda.
Un libro per ragazzi (ha vinto il Premio Andersen nel 2014), che personalmente consiglio anche agli adulti. E poiché ogni fatto narrato vale la pena di essere citato, in elenco trascrivo i nomi di queste meravigliose donne audaci e creative e un sintetico spunto biografico.
Olympe de Gouges (1748-1793): drammaturga e attivista convinta che ha vissuto durante la Révolution française. All’epoca i suoi scritti femministi e abolizionisti hanno avuto grande risonanza, motivi per i quali è stato fatto di tutto per cancellarne la memoria. Nel suo testamento ha scritto Lascio il mio cuore alla patria, la mia onestà agli uomini, la mia anima alle donne.
Nellie Bly (1864-1922): pseudonimo di Elizabeth Cochran, giornalista statunitense, è stata la prima che si è dedicata al giornalismo investigativo ed è stata l’iniziatrice del genere di giornalismo sotto copertura. Il suo nome è legato anche ad un giro del mondo da record, completato in soli 72 giorni, emulando il personaggio immaginario del romanzo di Verne ne Il giro del mondo in 80 giorni. È considerata uno dei migliori cronisti di tutti i tempi. Sua la citazione È solo svelando la verità dei fatti che si possono spingere le persone ad agire per cambiare il mondo.
Elvira Coda Notari (1875-1946): regista cinematografica, la prima in assoluto in Italia e una delle prime della storia del cinema mondiale con una produzione che, tra il 1906 e il 1929, ha contato oltre 60 titoli di lungometraggi e centinaia tra cortometraggi e documentari, tutti usciti dalla sua casa di produzione, la Dora Film. Precorritrice del Neorealismo, le sue opere sono state attribuite al marito Nicola e di lei per lungo tempo è stato dimenticato addirittura il nome.
Nawal El Saadawi (1931-2021): scrittrice, psichiatra, saggista, nonché militante femminista egiziana. Ha scritto numerosi libri sulla condizione della donna dell’Islam, dedicando particolare attenzione alla pratica della mutilazione genitale femminile, che lei stessa ha subito all’età di sei anni.
Antonia Masanello (1833-1862): patriota italiana che ha preso parte alla spedizione dei Mille in Sicilia come combattente. Tonina, o Masanela, si è travestita da uomo per combattere al fianco di Garibaldi e contribuire al processo di unificazione del nostro Paese.
Marie Curie (1867-1934): fisica, chimica e matematica polacca naturalizzata francese. Nel 1903 è stata la prima donna insignita del premio Nobel per la fisica, insieme al marito Pierre Curie per i suoi studi sulle radiazioni. Nel 1911 le è stato attribuito un altro premio Nobel, questa volta per la chimica, per aver scoperto il radio e il polonio, il cui nome è stato scelto proprio in onore della sua terra natale. In tutta la storia del Nobel è stata la sola ad aver ricevuto la gratificazione in due distinti campi scientifici. Una postilla: i coniugi Curie non hanno mai brevettato nessuna delle loro scoperte affinché tutti gli scienziati potessero utilizzarle gratuitamente.
Aleksandra Kollontaj (1872-1952): rivoluzionaria di orientamento marxista e femminista, la prima donna nella storia ad aver ricoperto l’incarico di ministra e ad aver figurato, come funzionaria di carriera e come ambasciatrice, nella diplomazia dei grandi paesi europei. È stata l’unica figura femminile di spicco della rivoluzione russa.
Alfonsina Morini Strada (1891-1959): prima donna a competere in gare maschili come il Giro d’Italia, è ritenuta tra le pioniere della parificazione tra sport maschile e femminile. Incorruttibile esempio di personalità ostinata e tenace.
Angela Davies (1944): la sua storia narra le persecuzioni razziali, i movimenti delle Black Panthers e la difesa dei diritti negli Stati Uniti durante gli anni Settanta.
Claude Cahun (1894-1954): Lucy Schwob, meglio conosciuta come Claude Cahun, è stata un’artista, fotografa e scrittrice francese, esponente del surrealismo ed impegnata politicamente. Una personalità in grado di sorprendere e scandalizzare, proponendo svariati tipi di identità per parlare del tema dell’asessualizzazione e della pluralità del soggetto.
Domitila Barrios de Chungara (1937-2012): prima figlia e poi sposa di un minatore, nasce in Bolivia, nazione dove gli uomini erano costretti a lavorare duramente nelle miniere per poter sostenere le proprie famiglie, in condizioni disumane. Leader femminista, assieme alle sue compagne ha realizzato ciò che sembrava impossibile: far cadere, nel 1978, la dittatura che stremava la popolazione boliviana.
Franca Viola (1947): l’allora ragazza di 17 anni rapita ad Alcamo, in provincia di Trapani, da Filippo Melodia con 12 complici. Picchiata, violentata e segregata per otto giorni ha poi rifiutato – prima italiana a farlo – un’unione riparatrice che in base al codice penale dell’epoca avrebbe estinto il reato. È diventata il simbolo della crescita civile dell’Italia nel secondo dopoguerra e dell’emancipazione delle donne italiane.
Miriam Makeba (1932-2008): nota anche con lo pseudonimo di Mama Africa, è stata una cantante sudafricana di jazz e world music. Ha raggiunto la notorietà anche per il suo impegno politico contro il regime dell’apartheid e per essere stata delegata alle Nazioni Unite.
Hedy Lamarr (1914-2000): famosa attrice che ha messo in scena il primo nudo integrale della storia del cinema. Considerata una delle attrici più belle di Hollywood, è stata anche una geniale inventrice che, durante la Seconda guerra mondiale, ha sviluppato un sistema precursore dell’attuale wifi ispirato ad un principio musicale.
Onorina Brambilla (1923-2011): nota come Nori Pesce, nome di battaglia Sandra, è stata una partigiana e sindacalista italiana, insignita della Croce di merito di guerra al valor partigiano.
Un volume da annoverare nella propria collezione di fumetti, da sfogliare di tanto in tanto per rammentare che l’ordinario diviene straordinario quando si lotta per un ideale di giustizia e di uguaglianza sociale.
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