Nei 15 anni di attività di FondItalia, la Campania si è dimostrata tra le regioni italiane dove l’attenzione alla formazione continua dei lavoratori è stata intrapresa,dalle aziende del territorio, con costanza e partecipazione.
È quanto emerge dai dati del Rapporto FondItalia 2024, redatto e pubblicato con cadenza biennale dal Fondo, per presentare le attività svolte in relazione all’andamento della formazione continua nel nostro Paese
«FondItalia – ha detto il Segretario di UGL Capone – offre alle piccole e microimprese risposte e soluzioni che in Italia non dà nessuno. Aziende che per competere sul mercato nazionale e a maggior ragione internazionale hanno bisogno di completare, migliorare e aggiornare costantemente le competenze dei propri lavoratori. La tecnologia non si ferma, il mercato del lavoro non si ferma e perciò non può fermarsi la formazione, come sottolineato dalla campagna “La Formazione non si ferma” che il Fondo sta promuovendo» ha concluso Capone.
Ricevuto il loro Comunicato stampa noi della Redazione abbiamo voluto intervistare Egidio Sangue, direttore di FondItalia.
D- Qual è stata la motivazione principale che ha spinto le aziende campane ad aderire a FondItalia?
«La motivazione principale che ha spinto le aziende campane ad aderire a FondItalia è da rintracciarsi certamente nella volontà e necessità di sostenere e migliorare la competitività attraverso la valorizzazione del capitale umano.
In un contesto economico in continuo mutamento, le imprese riconoscono l’importanza della formazione continua come strumento fondamentale per aggiornare le competenze dei propri dipendenti e rispondere in modo efficace alle sfide del mercato. Inoltre, il supporto finanziario offerto da FondItalia ha rappresentato un incentivo significativo, permettendo anche alle micro e piccole imprese di accedere a percorsi formativi di alta qualità».
D- Come valutate il livello di partecipazione delle aziende campane alla formazione continua dei lavoratori rispetto ad altre regioni italiane?
«Il livello di partecipazione delle aziende campane che hanno aderito a FondItalia con l’obiettivo di accedere al finanziamento della formazione continua dei lavoratori è elevato. Parliamo di 19.885 imprese per un totale di oltre 102mila lavoratori aderenti da luglio 2009. La stragrande maggioranza di queste imprese sono micro e piccole, il che dimostra la nostra capacità nel saper intercettare le esigenze del tessuto produttivo reale, considerato che in Campania, così come nel resto d’Italia, la spina dorsale dell’economia è rappresentata appunto da microimprese.
D- Come si prevede che evolverà la partecipazione delle imprese campane a FondItalia nei prossimi anni, alla luce dei dati emersi dal Rapporto 2024?
«Alla luce dei dati emersi dal Rapporto FondItalia 2024, prevediamo che la partecipazione delle imprese campane continuerà a crescere nei prossimi anni. Come dicevo prima, l’alto tasso di adesione, soprattutto tra le micro e piccole imprese, indica una consapevolezza diffusa dell’importanza della formazione continua anche nelle realtà considerate minori, che minori non sono affatto. Inoltre, le sfide legate al calo demografico e alla transizione ecologica e digitale richiederanno un ulteriore rafforzamento delle competenze dei lavoratori. I nostri dati dimostrano, ad esempio, un forte impegno da parte delle aziende campane nel riconoscere il valore strategico della formazione continua, non solo per il miglioramento delle competenze dei dipendenti ma anche per l’innovazione e la crescita competitiva del territorio. FondItalia è pronta a supportare le aziende campane in questo percorso, offrendo strumenti e risorse per affrontare con successo le nuove sfide del mercato».
D- Quali sono gli obiettivi futuri che FondItalia si prefigge di raggiungere nella regione Campania e in Italia nel complesso, in termini di formazione continua dei lavoratori?
«Vogliamo certamente ampliare ulteriormente la nostra base di adesione, coinvolgendo un numero crescente di imprese e lavoratori. E finanziando un’offerta formativa varia, con un focus particolare sulle competenze digitali e quelle legate alla sostenibilità ambientale, per rispondere alle esigenze della transizione ecologica e digitale. Inoltre, continueremo a sostenere la nostra proposta di includere anche gli imprenditori nei percorsi di formazione, riconoscendo il loro ruolo cruciale nella guida delle aziende. Infine, puntiamo a rafforzare il nostro supporto alle micro e piccole imprese, garantendo che possano accedere alle risorse necessarie per valorizzare il proprio capitale umano e mantenere alta la loro competitività».