Inizia la rassegna “Il Gioco Serio del Teatro…Pensa con il teatro 2024” per tre giorni di Teatro, giovedì 11 e venerdì 12 presso l’Arco Catalano via mercanti 67 nel centro storico di Salerno e domenica 14 presso l’Area Archeologica Etrusco-Sannitica del quartiere Fratte di Salerno.
Giovedì 11 luglio 2024 ritorna Giorgio Borghetti, famoso attore e doppiatore presentando un testo intenso e poetico, “Novecento” di Alessandro Baricco, accompagnato dalla musica originale del musicista Romolo Bianco. Il celebre romanzo “Novecento” di Alessandro Baricco, noto per il suo impatto culturale e l’adattamento cinematografico “La leggenda del pianista sull’oceano” del 1998 diretto da Giuseppe Tornatore, prende vita sul palco con la regia e l’adattamento teatrale del regista e attore Antonello De Rosa.
Giorgio Borghetti è un attore italiano, è nato il 23 gennaio 1971 a Roma (Italia). Giorgio Borghetti ha oggi 53 anni ed è del segno zodiacale Acquario. Appassionato di sport soprattutto dello sci.
In molti la conoscono come attore di fiction, ma lavora moltissimo nel mondo del doppiaggio. La verità è che ha cominciato proprio da lì, quando era bambino… a 8 anni ha doppiato ET.
D- Quale personaggio?
Ho doppiato ELLIOT in ET-L’EXTRATERRESTRE quando avevo 10 anni.
D- La domanda banale devo farla: Quando ha sentito che però voleva fare l’attore?
Ho sentito profondamente dentro di me e capito dentro di me che volevo fare l’attore sul palcoscenico del teatro Brancaccio di Roma circa 7 anni fa durante l’audizione per il ruolo del protagonista maschile del musical LA REGINA DI GHIACCIO con Lorella Cuccarini.
D- Adesso è impegnato con un nuovo progetto, di cosa si tratta? E con Antonello De Rosa?
NOVECENTO è un monologo capolavoro assoluto scritto da Alessandro Baricco. Con Antonello De Rosa c’è un meraviglioso rapporto sia professionale che personale..una bellissima amicizia, una stima reciproca profonda e devo dire che ci capiamo sempre subito al volo.
D- Come è stata la sua esperienza lavorativa nel mondo del doppiaggio prima di approdare alla recitazione in fiction? Con quella voce può fare ciò che vuole!
Il doppiaggio è stato ed è tuttora il primo amore. Mi ha dato tantissimo, ma mi ha anche tolto perché ho iniziato giovanissimo ed è stato un lavoro a tutti gli effetti. Mi ha insegnato la disciplina, il rigore, il rispetto e la assoluta professionalità.
D- Quali sono stati i ruoli che l’hanno maggiormente emozionato o sfidato durante la sua carriera?
L’emozione maggiore l’ho provata in doppiaggio, doppiando il bambino di ET e come attore il primo ruolo da protagonista in INCANTESIMO (l’avvocato Michele Massa). La sfida maggiore è stata nel doppiaggio il film LEGEND in cui ho doppiato TOM HARDY che interpretava due fratelli gemelli. Nella fiction il ruolo dello spietato CAPITANO LORENZO LOYA ne LA FIGLIA DI ELISA – RITORNO A RIVOMBROSA.
D- Può parlarci di qualche particolare aneddoto o curiosità legata al suo lavoro nella fiction o nel doppiaggio?
Un aneddoto simpatico nella fiction CARABINIERI è stato uno scherzo che feci ad Alessia Marcuzzi.. scherzo che peraltro poi è andato anche a STRISCIA LA NOTIZIA. Durante un suo primo piano, io ero di quinta seduto e quando mi sono alzato avevo i pantaloni abbassati e lei è scoppiata a ridere. Ovviamente lo scherzo era concordato con produzione e regia.
Nel doppiaggio posso dire che il RESTA QUI alla fine di ET l’ho ripetuto 35 volte prima di trovare la “buona”.
D- Come riesce a conciliare la sua passione per lo sport e lo sci con il suo lavoro di attore?
Non posso fare a meno dello sport e sopratutto dello sci. Ci sono le produzioni che a volte si lamentano perché temono che io mi possa far male e allora io rispondo che dovrebbero vietare agli attori di andare in teatro in motorino, che è molto più pericoloso che sciare.
D- Quali sono i suoi progetti futuri nel mondo dello spettacolo? Ha in mente di esplorare nuove forme di recitazione o nuovi generi?
In futuro devo girare un film e un cortometraggio e poi sto curando la regia di un audiodramma, una serie di 8 puntate che anziché farla in tv la stiamo realizzando soltanto in audio. Non è un podcast ,è una sorta dei vecchi radiodrammi con tutti gli effetti sonori e i rumori fatti realmente e non campionati.
D- Come ha visto evolversi il panorama dell’attore e del doppiaggio nel corso degli anni? Ci sono aspetti positivi o negativi che vorrebbe evidenziare?
Il mestiere dell’attore e del doppiatore è un mestiere artigianale che poco ha a che fare con la tecnologia…secondo me ultimamente si sta dando troppo spazio alla tecnologia che non sempre è evoluzione, a volte è involuzione.
D- Quali sono i valori o le tematiche che cerca di trasmettere attraverso i suoi ruoli e il suo lavoro artistico?
Io scelgo i miei ruoli in base alla storia che viene raccontata. Se c’è una storia allora il ruolo lo faccio. Anche dei valori negativi possono essere raccontati proprio per metterli in evidenza, affrontarli, discuterne e poi superarli.
D- Infine, cosa vorrebbe dire ai suoi fan e a chi lo segue costantemente nella sua carriera artistica?
Dico che siamo soltanto all’inizio!
Bellissima risposta! Questa risposta dell’attore Borghetti è piena di positività e determinazione! È bello sentire che non si accontenta, ma guarda sempre avanti verso nuove sfide e opportunità. E il suo messaggio ai fan e a chi lo segue dimostra una gratitudine sincera e una promessa di continuare a dare il massimo nella sua carriera artistica. Sono sicura che i suoi fan saranno entusiasti di continuare a seguirlo in questo emozionante percorso!