Il mercato della Salernitana è inevitabilmente condizionato dalla cessione di Dia. Come giĂ espresso in altro articolo del 12 aprile scorso, un quarto delle spese complessive sostenute da Iervolino da quando è presidente della Salernitana sono state sborsate per Dia: spese di acquisto, riscatto, ingaggio pluriennale, commissioni dei procuratori ed extra. La societĂ dell’imprenditore di Palma Campania, aldilĂ di qualsiasi discorso sulla sostenibilitĂ , in un ottica di coerenza di bilancio ha in questi giorni – come da mesi – quale principale obiettivo la cessione dell’attaccante senegalese.
Prima di quel momento è difficile immaginare operazioni di mercato in entrata dispendiose. L’auspicio è che la definizione della problematica “Dia” avvenga al più presto, in maniera tale da consentire al ds Petrachi una scelta tra un parco di giocatori di buon livello per la categoria prima che si accasino altrove. Ma allo stesso tempo Danilo Iervolino non può permettersi di svendere un calciatore che è pesato sulle casse societarie in maniera esagerata, anche in relazione al (non) rendimento che il giocatore ha espresso e ai “capricci” che lo stesso ha manifestato a partire dal 31 agosto dello scorso anno.
Altro nodo è costituito dalla cessione di molti calciatori sotto contratto che detengono ingaggi pesanti per la cadetteria. Tali tesserati da un lato pretendono di andare via, dall’altro intendono farlo solo presso una nuova società che gli garantirebbe lo stesso ingaggio al quale loro hanno diritto dalla Salernitana e/o con contratto avente scadenza più lunga di quella prevista oggi con la società granata. Insomma, belle gatte da pelare per Petrachi il quale però dall’alto della sua esperienza sapeva sin dall’inizio quello che lo aspettava. Riuscire a portare nelle casse sociali un buon “gruzzoletto” dalla cessione di Dia consentirebbe però di ritrovare una boccata di ossigeno che aiuterebbe anche da un punto di vista umorale di affrontare le ulteriori problematiche con maggiori fiducia e prospettive.