SANZA – C’è un legame inscindibile che unisce una comunità alla propria terra, un vincolo che si manifesta attraverso il rispetto, l’amore e la protezione del proprio ambiente. Questo sentimento profondo è al centro di «Nessun posto al mondo», il nuovo documentario della regista italo-francese Vanina Lappa. Nata a Milano nel 1989, Lappa ha scelto di raccontare una storia che, sebbene apparentemente lontana dalla sua biografia, la tocca profondamente: quella del Cilento e del Monte Cervati, la vetta più alta della Campania, e della gente di Sanza.
Un ritorno alle radici
Dopo aver riscosso successo in vari festival internazionali, tra cui il Festival dei Popoli, dove ha vinto il Premio del pubblico come miglior documentario, e il Trento Film Festival, “Nessun posto al mondo” torna finalmente a casa. Il film sarà presentato giovedì 18 luglio 2024 nella villa comunale di piazza San Francesco a Sanza, un evento atteso con entusiasmo dalla comunità locale.
La vita di un pastore eroico
Il documentario racconta la vita quotidiana di un pastore di Sanza che si ostina a praticare la transumanza, l’antica tradizione di spostare le mandrie secondo le stagioni. Questo lavoro, che segue traiettorie millenarie, è un simbolo di resistenza e amore per la propria terra. La pratica della transumanza, ormai rara, rappresenta un gesto eroico per rigenerare luoghi e memoria, mantenendo vive le radici culturali e storiche del territorio.
Un tributo alla montagna sacra
L’amministrazione comunale di Sanza ha voluto celebrare questo evento non solo come una proiezione cinematografica, ma come un tributo alla montagna che i cittadini considerano sacra. Il Monte Cervati, con il suo Santuario Mariano sulla vetta, è un simbolo di devozione e appartenenza. La serata del 18 luglio prossimo sarà un’occasione per riflettere sulla bellezza, l’autenticità e il sacrificio che caratterizzano la vita in queste aree interne.
Vanina Lappa e la sua visione
Vanina Lappa, con “Nessun posto al mondo”, offre uno sguardo intimo e rispettoso su una realtà che vive in simbiosi con la natura. La sua regia attenta e delicata riesce a cogliere l’essenza di un territorio e di una comunità che, nonostante le difficoltà, continua a vivere secondo antiche tradizioni.
La proiezione del 18 luglio a Sanza sarà non solo un evento culturale, ma anche un momento di condivisione e di celebrazione di un’identità collettiva che resiste al passare del tempo. “Nessun posto al mondo” ci ricorda che il legame con la propria terra è un valore inestimabile, che va preservato e tramandato alle future generazioni.