È stato da poco rilasciato il Global Index on Responsible AI 2024, il report annuale che traccia lo stato dell’AI responsabile a livello mondiale. L’Italia si posiziona al settimo posto, dimostrando un impegno significativo nell’adozione di pratiche di intelligenza artificiale responsabile. Questo documento, prodotto dal Global Center on AI Governance (GCG), è uno strumento cruciale per misurare e monitorare gli sforzi dei paesi in materia di AI responsabile, utilizzando parametri che valutano diritti umani, governance e capacità tecniche.
L’Importanza del Global Index on Responsible AI
Italia al settimo posto nel Global Index 2024 sull’AI Responsabile, il report e prima iniziativa globale che cerca di trasformare i principi astratti dell’AI responsabile in pratiche concrete. Questo strumento nasce in seguito alla mancanza di misurazioni e monitoraggi adeguati, fino ad oggi mancanti, che ha reso difficile valutare i progressi dei vari paesi in questo ambito. Il documento prodotto mira a colmare questa lacuna, valutando le azioni intraprese dai governi per garantire che l’intelligenza artificiale sia sviluppata e implementata in modo etico e rispettoso dei diritti umani.
Il progetto fa parte del Global Center on AI Governance (GCG), un’organizzazione con sede in Africa che collabora con partner di tutto il mondo per promuovere competenze locali sull’intelligenza artificiale. La missione del GCG è quella di assicurare che l’AI sia sviluppata in modo da rispettare e promuovere i diritti umani, la diversità culturale e linguistica, e l’uguaglianza di genere, garantendo al contempo sicurezza e affidabilità nei sistemi di intelligenza artificiale.
Italia al settimo posto nel Global Index 2024 sull’AI Responsabile. Dieci Evidenze Chiave.
Il report evidenzia dieci punti critici emersi dalla sua prima rilevazione globale:
- La Governance dell’AI non garantisce un’AI responsabile
Le strutture di governance esistenti non sono sufficienti per assicurare la responsabilità nell’uso dell’AI. Nonostante l’adozione di politiche di governance, queste non sempre si traducono in pratiche responsabili. - Limitazioni nei meccanismi di tutela dei diritti umani
I diritti umani nel contesto dell’AI non sono adeguatamente protetti. Esistono significative lacune nei meccanismi che dovrebbero garantire la tutela dei diritti umani. - Importanza della cooperazione internazionale
La collaborazione tra nazioni è fondamentale per promuovere pratiche di AI responsabile. La cooperazione internazionale emerge come un pilastro cruciale delle attuali pratiche di AI responsabile. - Lacune nell’uguaglianza di genere
Gli sforzi per promuovere l’uguaglianza di genere nell’AI sono insufficienti. La parità di genere rimane una sfida significativa negli sforzi per l’AI responsabile. - Inclusione ed uguaglianza
Le questioni di inclusione non vengono affrontate in modo adeguato. L’inclusione e l’uguaglianza sono aspetti chiave spesso trascurati nel contesto dell’AI. - Protezione dei lavoratori
I diritti dei lavoratori non sono adeguatamente tutelati dall’uso dell’AI. I lavoratori non sono sufficientemente protetti contro gli effetti dell’automazione e dell’AI. - Diversità culturale e linguistica
L’AI responsabile deve includere e rispettare la diversità culturale e linguistica. La diversità culturale e linguistica è un elemento essenziale per lo sviluppo di un’AI veramente inclusiva. - Sicurezza e affidabilità dei sistemi di AI
Esistono significative lacune nella sicurezza e affidabilità dei sistemi di AI. La sicurezza, la protezione e l’affidabilità dei sistemi di AI devono essere garantite in modo più efficace. - Ruolo cruciale di università e società civile
Le istituzioni accademiche e la società civile giocano un ruolo fondamentale nel promuovere un’AI responsabile. Università e società civile sono attori chiave nel panorama dell’AI responsabile. - Lungo cammino verso un’AI responsabile globale
Ci sono ancora molte sfide da affrontare per raggiungere livelli adeguati di AI responsabile a livello mondiale. Il cammino verso un’AI responsabile a livello globale è ancora lungo e complesso.
Lo scenario italiano
Con un punteggio complessivo di 61,8 su 100, l’Italia si posiziona al settimo posto nella classifica globale. Questo punteggio è la media di sei indici differenti:
- Framework Governativo: 59,99
- Azioni di Governo: 55,96
- Attori Non Statali: 77,10
- Diritti Umani in AI: 66,34
- Capacità Nazionali di AI Responsabile: 38,21
- Governance dell’AI Responsabile: 66,13
Questi risultati indicano che, sebbene l’Italia abbia una forte partecipazione da parte di attori non statali e una solida struttura di governance, ci sono ancora aree significative, come lo sviluppo delle capacità nazionali, che necessitano di miglioramenti.
Il punteggio elevato degli attori non statali (77,10) riflette il ruolo attivo della società civile e delle università italiane nel promuovere pratiche di AI responsabile. Tuttavia, le azioni di governo (55,96) e le capacità nazionali (38,21) mostrano che c’è ancora lavoro da fare per consolidare una struttura robusta e coerente di AI responsabile.
Confronto con altri Paesi Europei
In Europa, paesi come Olanda, Germania, Irlanda, Regno Unito ed Estonia hanno ottenuto punteggi superiori rispetto all’Italia. I Paesi Bassi, in particolare, si posizionano al primo posto a livello mondiale. L’Italia, con la sua settima posizione, dimostra un impegno notevole ma deve ancora colmare il divario con i leader europei per quanto riguarda l’AI responsabile.
Il confronto con i Paesi Bassi, che guidano la classifica con un punteggio complessivo molto alto, evidenzia la necessità per l’Italia di intensificare i suoi sforzi, soprattutto nelle aree di sviluppo delle capacità nazionali e delle azioni di governo. L’esperienza olandese può offrire spunti preziosi su come migliorare la governance e l’implementazione delle politiche di AI responsabile.
Sfide e opportunità per l’Italia
Le sfide che l’Italia deve affrontare sono numerose, ma ci sono anche molte opportunità per migliorare. La necessità di sviluppare ulteriormente le capacità nazionali di AI responsabile è evidente, così come l’importanza di rafforzare le azioni di governo per garantire un’implementazione più efficace delle politiche.
Inoltre, l’Italia può sfruttare il forte coinvolgimento degli attori non statali per promuovere una maggiore collaborazione tra il settore pubblico e quello privato. Le università e la società civile, che già svolgono un ruolo cruciale, potrebbero essere coinvolte ancora di più nella progettazione e nell’implementazione delle politiche di AI responsabile.
Italia al settimo posto nel Global Index 2024 sull’AI Responsabile
Il Global Index on Responsible AI rappresenta un passo importante verso la responsabilità e l’etica nell’uso dell’intelligenza artificiale. L’Italia, con il suo settimo posto, ha dimostrato di essere sulla strada giusta, ma deve continuare a lavorare per migliorare le sue capacità e garantire che l’AI venga utilizzata in modo etico e responsabile.
Con l’adozione di pratiche migliori e una maggiore cooperazione internazionale, l’Italia può aspirare a diventare un leader nell’AI responsabile, contribuendo a un futuro in cui la tecnologia serve il bene comune e protegge i diritti umani. La strada da percorrere è ancora lunga, ma con un impegno costante e una visione chiara, l’Italia ha il potenziale per raggiungere traguardi significativi in questo campo cruciale.
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